Intervista a Lady Galadriel, Signora di Lothlorien

 

Salve a tutti!! Finalmente ce l’ho fatta! La mia curiosità ha avuto la meglio sul mio rispetto, quasi reverenziale, nei confronti del meraviglioso personaggio di cui sto per parlarvi e sono entrata nella Città Elfica di Lothlorien per incontrare Lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver pronunciato il mio incantesimo come di consueto, sono entrata nel libro giusto in tempo per godermi dal vivo la scena in cui Dama Galadriel ha dato a ciascun componente della Compagnia dell’Anello il suo dono prima di congedarsi da loro Nascosta in un angolo buio del bosco, mi sono goduta, attimo dopo attimo, la poesia di questa scena piena di dolcezza e di magia. Quando anche il Nano Gimli, conquistato da tanta bellezza e grazia, dopo aver sorriso alla Dama, s’è congedato da lei con un accenno di sorriso, stando attenta a non spezzare l’incanto, mi sono decisa a uscire allo scoperto.

 

Ancora prima che i raggi della luna colpissero la mia figura, la voce dolce e melodiosa della Dama mi accolse nel suo mondo come una carezza: “Vieni avanti, giovane Strega Bianca, ti aspettavo da tempo.” Abituata a essere accolta in ben altre maniere dai miei intervistati, per un attimo, rimasi interdetta e mi si fermarono le parole in gola. “Avanti, non essere timida.” Continuò la Dama quasi sussurrando.

 

 

Allungando la destra, come s’addice a una perfetta padrona di casa, mi fece cenno di avvicinarmi. Incoraggiata dalla sua dolcezza e dall’affabilità, mi decisi a presentarmi al suo cospetto. Com’è mia consuetudine quando mi trovo di fronte a qualcuno d’importante, chinai il capo ma, ancora una volta, com’era accaduto in altre circostanze simili, la Dama mi sorrise e mi fece cenno di alzare lo sguardo senza timore. “Sono un Elfo potente e sono la Signora di questa Città, ma non pretendo riverenze, non da te. Una visione onirica mi ha mostrato questo momento. So chi sei, Strega Bianca.

 

Ancora più stupita, mi avvicinai a lei con un ampio sorriso. Tenendo lo sguardo fisso sul mio, la Dama mi sorrise di rimando. “Salve, graziosa Dama …” esordii. Con l’indice dolcemente appoggiato sulle mie labbra, mi disse: “Galadriel. È questo il mio nome e, da te, preferisco essere chiamata semplicemente in questa maniera. Conosco l’amore che hai per noi Elfi. ” Le sue parole mi vennero incontro, ancora una volta, con la medesima dolcezza che ha una madre verso i suoi figli. Incapace di trattenere le lacrime che, ormai, traboccavano dai miei occhi, le lasciai scivolare sulle mie gote.

 

Preso un bel respiro e, con esso, il coraggio necessario per iniziare, le feci le domande che, da tempo, albergavano nel mio cuore: “Conscia del pericolo al quale stanno andando incontro, hai appena dato a ciascuno dei tuoi amici un dono per affrontare al meglio i momenti che verranno, ma tu sei preoccupata o, conoscendoli, confidi nelle loro capacità?” “Lo hai detto tu.” Mi rispose con la sua voce calda e melodiosa: “Conosco loro dal profondo dell’anima: ne ho visto la forza e le debolezze ed è per questo che, insieme a Mithrandir, abbiamo scelto questa compagnia, e non un’altra, per affrontare questo viaggio. Sam, oltre a essere un fedele servitore, nutre un profondo affetto per Frodo e so che affronterebbe qualsiasi pericolo per salvare il suo amico. Aragorn, oltre ad avere il coraggio dei suoi Padri, ha nelle vene anche il sangue degli Elfi e nel cuore ha la loro saggezza. Meriaboc e Peregrino hanno dalla loro la spensieratezza e la voglia di avventura tipica della loro giovane età. Porteranno allegria nella missione e, quando ce ne sarà bisogno, mostreranno il loro valore. Mio figlio Legolas, oltre a essere un abile guerriero, ha con sé la saggezza millenaria degli Elfi. Nonostante non nutra particolare simpatia per i Nani, conosco Gimli e il suo cuore pieno di coraggio. Credo che cambierà molto, durante l’impresa e, conoscendolo, aprirà i suoi orizzonti. L’unico di cui mi fido poco è Boromir. È forte e coraggioso, ma il suo cuore è tentato. L’Unico Anello lo sta soggiogando. Soggiogherà tutti, prima o poi …”

 

Le ultime parole le morirono quasi in gola, mentre un velo di profonda tristezza scese sul bel volto della Dama. Subito dopo, Galadriel alzò nuovamente lo sguardo su di me e continuò: “So che il tuo cuore ha altre domande in sospeso.” Un ampio sorriso andò ad allargarsi sul mio volto: “Frodo, nonostante sia intelligente e coraggioso, è poco più che un ragazzo. Perché proprio lui ha il compito più gravoso?” Il dolce sguardo materno della Dama si posò su di me come una carezza. “Non sempre chi sembra essere il più fragile, in realtà, lo è.” Esordì sorridendomi. “Hai ragione: è molto giovane, ma ha anche un cuore grande capace di ascoltare coloro che lo amano. Dovrà lottare, e non poco, prima di compiere il passo decisivo. Come forse avrai capito, attraverso il Potere dell’Anello, dovrà affrontare soprattutto se stesso, ma non è forse questa la battaglia di ciascuno di noi?

 

Appena ebbe terminato di parlare, si avvicinò delicatamente a me e mi diede un bacio sulla fronte. Il mio cuore era in pace. E lei lo sapeva. Avevo imparato, ancora una volta, una lezione importante. Questo, oltre alla possibilità di intervistare i personaggi dei libri, è la bellezza di questo lavoro: tornare a casa con il cuore arricchito.

About the author: Serena De Francisci