Intervista ad Astèris, Dàrgariel e Korìllis

 

Mi chiamo Serena De Francisci e sono un’inviata della rivista letteraria “Il portale magico” interamente dedicata ai miti, alle leggende e a tutti i generi di romanzi e racconti fantasy. Grazie ai miei poteri, ho la possibilità di entrare nei libri e incontrare i personaggi per intervistarli.

Sono andata per voi a scovare tre fra le più potenti Streghe dell’universo fantasy della scrittrice Renata Morbidelli: Astèris, Dàrgariel e Korìllis. Ho scelto uno dei pochi momenti tranquilli all’interno della narrazione e, dopo aver pronunciato l’incantesimo (che qui, per motivi di sicurezza, non andrò a riportare), le ho intervistate!

Approfittando dello sfavillio di luce proveniente dall’energia sprigionata dal prodigioso risveglio delle Fanciulle dal loro Sonno di Morte, mi palesai indisturbata in cucina dove le attendevano, visibilmente commosse, Seleyn e Pheggaris (la mamma e la nonna di Korìllis) per riabbracciarle dopo molti anni di attesa. Appena le due donne mi videro, sussultarono. Con poche parole, mi presentai spiegando loro chi fossi e cosa ero andata a fare a casa loro in un momento così delicato.

“Un momento simile va ricordato! Deve essere documentato! Tutti devono sapere, anche in futuro, quanto sono tenaci e forti le tre Streghe più potenti dell’Impero! Non è forse questo il motivo che ha spinto Mèlankar a dar loro la caccia?”. Dissi quasi tutto d’un fiato, fissando le due donne dritte negli occhi.

Immediatamente Pheggaris, diffidente verso gli estranei per natura, prese la scopa nel tentativo di cacciarmi in malo modo dalla sua dimora. 

Non abbiamo bisogno di fama!”. Esclamò inviperita. “Ci sono già abbastanza menestrelli e cantastorie che narrano le nostre gesta!”.

Aspettate un momento!”. Esclamai, tendendo prontamente la destra verso la donna. “Guardate qui!”.

Mentre ancora stavo finendo di pronunciare la frase, con un ampio gesto della mano, aprii un varco temporale e riuscii a mostrare alle due streghe l’immagine della scrittrice che stava narrando ciò che era appena accaduto nella loro soffitta. L’immagine delle tre Fanciulle e dei loro compagni, stupiti e commossi, si palesò di fronte ai loro occhi.

“Non conosco questo tipo di magia, ragazza, ma so che quello che ci stai mostrando corrisponde a realtà. Proprio ora Gyldahir ci ha dato l’annuncio del loro risveglio. Stiamo attendendo che si vestano per accoglierle e abbracciarle”.

In quell’istante, belle come tre regine, fecero il loro ingresso in cucina Astèris, Dàrgariel e Korìllis. Prontamente Seleyn e Pheggaris spiegarono loro chi fossi. Dopo qualche attimo di esitazione, le tre Fanciulle si lasciarono intervistare. Mentre Pheggaris s’apprestava a porgermi una tazza della tisana che aveva appena preparato, m’inchinai a loro come era mia consuetudine quando mi trovavo al cospetto di personaggi importanti.

Non occorrono inchini di fronte a noi. Dopotutto, siamo solo donne”. La voce di Astèris, giunse alle mie orecchie come una carezza e il suo volto s’illuminò con un sorriso.

“Bene!”. Esordii. “Mi trovo di fronte a tre delle più potenti Streghe di tutti i tempi: fin da giovanissime, avete dovuto affrontare il malvagio Mèlankar imparando, fin da subito, a usare i vostri poteri per difendervi; più di una volta vi siete trovate costrette ad agire e a pensare come uomini; tu, Astèris, sai combattere con la spada, mentre Dàrgariel è bravissima nella lotta con il coltello. Certamente il coraggio e la saggezza non vi mancano. Attraverso lo studio e l’esperienza, avete appreso come affinare e potenziare i vostri doni. Avete affrontato Spiriti, Terribili Bestie, Stregoni, Nobili Oscuri e molto altro ancora. E, nonostante tutto questo, riuscite sempre a essere femminili, sensuali, dolci e protettive. Come fate a racchiudere in voi tutte queste qualità?”.

Astèris abbassò lo sguardo imbarazzata e sorrise nuovamente. L’oro dei suoi occhi si fuse con il sottobosco dei miei. “L’amore è la forza più grande di tutte. Avvertire il calore di chi amiamo, e che ci ama a sua volta, ha guidato i nostri cuori e le nostre azioni. Senza quella fiamma che ardeva, e arde tutt’ora nel nostro petto, non saremmo state in grado nemmeno di affrontare il più piccolo dei nostri avversari. Senza amore servirebbe a ben poco tutta la magia che ci scorre nelle vene. Siamo Streghe potenti, lo sanno tutti, ma prima di tutto siamo donne. Semplici creature che amano e sono amate. Senza questa forza sarebbe tutto effimero e vano: combattere, studiare, migliorarsi, agire e pensare come uomini senza, tuttavia, perdere la femminilità”.

Mentre parlava, mi accorsi che le brillavano gli occhi. La stessa espressione piena di luce era dipinta sul volto delle altre Streghe e in quello dei loro compagni. Le cinque donne sedute attorno al tavolo non avevano smesso, nemmeno per un attimo, di scambiarsi brevi occhiate colme d’affetto e di stringersi le mani, in segno del loro forte legame. Gli uomini cingevano le spalle delle tre giovani Streghe con l’amorevole stretta delle loro dita.

Astèris aveva ragione: l’amore è davvero la più grande delle forze e la loro unione ne era una prova tangibile. Con la mia reflex immortalai quello straordinario gruppo di persone in una foto di gruppo per la rivista. Commossa, abbracciai Astèris, Dàrgariel, Korìllis, Pheggaris, Seleyn, Elpidaluk, Lukosphon, Sòlean e Gyldahir e, schioccando le dita, tornai in redazione.

Dopo un anno di lavoro avevo capito una cosa importante: non c’è magia più potente dell’amore. Avevo tutto ciò che mi serviva per scrivere un buon articolo e una lezione di vita da tenere stampata a caratteri d’oro nella mente e nel cuore.

About the author: Serena De Francisci