Intervista Lady Morgana, figlia di Avalon

 

Entrare nei miti e nelle leggende non è facile. Non è come entrare in un libro perché non c’è una sola versione della storia e, ovviamente, non c’è un punto preciso in cui entrare, ma la voglia di conoscerla era tanta, quindi l’ho fatto! Aiutata dal potere dei miei colleghi, ci siamo presi per mano, abbiamo formulato un incantesimo ad hoc e mi sono ritrovata nell’Isola di Avalon dove, dopo la caduta di Camelot, è andata a vivere Lady Morgana. Mentre ancora la barca sulla quale stavo viaggiando era in acqua, dalla riva vidi venirmi incontro un uomo anziano con barba e capelli lunghi. Indossava un’elegante tunica di lino porpora con finiture dorate e coperta da un mantello di velluto blu che gli arrivava fino ai piedi. Venite, Milady!” Esordì. “Vi stavamo aspettando!” Ancora una volta rimasi sorpresa dal tipo di accoglienza che stavo ricevendo e, mentre sulle mie labbra andava allargandosi progressivamente un sorriso, tentai di rispondere a tono: “Vi ringrazio, Messere, per l’accoglienza.” Mentre ancora stavo finendo di pronunciare la frase, come se l’uomo avesse letto nel mio pensiero, si avvicinò ulteriormente alla riva e, porgendomi la destra, affermò: “Lasciate che vi aiuti, Milady, state attenta al terreno, ché è scivoloso.” La sua voce, calda e accogliente, come tutto il resto della sua persona, mi fece immediatamente sentire a mio agio in quel luogo traboccante di magia in ogni anglo. Mentre l’uomo, restando in perfetto silenzio, camminava lentamente un passo avanti a me, per farmi strada, mi gustai il bellissimo paesaggio e la natura incontaminata che circondava il castello dove viveva Lady Morgana con le sue consorelle. Quando fummo a pochi passi dal Palazzo, ci venne incontro una bellissima donna dall’aspetto giovanile. “Benvenuta, Sorella.” Esordì. La sua voce calda mi accarezzò il cuore e fece affiorare un timido sorriso sulle mie labbra. “Sorella?” Chiesi con una punta di sorpresa nella voce. 

 

 

Allungando la destra per accogliermi, la donna annuì. “Conosco il tuo cuore: so che hai un profondo rispetto per l’Antica Religione Druidica. La tua voglia di scoprire chi sei e di sapere di più su tutto questo ti hanno spinta a venire fino a qui …” Mentre ancora la donna stava finendo di parlare, avvertii un profondo calore pervadere il mio cuore. “Voi siete Lady Morgana, quindi?” “Esattamente, ma non darmi del voi, siamo Sorelle, dopotutto.” Ancora una volta la mia interlocutrice mi stava dando una lezione che riguardava il mio modo di approcciarmi con le persone. “Solo perché sono la figlia di un Re e una potente Strega, non devo essere considerata più importante di te. Non in questo contesto.” “Morgana ha ragione.” Intervenne l’uomo che mi aveva accompagnata “In questo luogo non ci sono gerarchie ma, da quando si entra nel castello, si fa parte di un cerchio di fratelli e sorelle nello spirito.” Annuendo semplicemente, con un lieve gesto della mano, Lady Morgana lasciò andare l’uomo. “Ci vediamo domani all’alba.” Disse sorridendo. Un sorriso di rimando e un breve cenno di saluto fu la silenziosa risposta del mio misterioso accompagnatore.

 

Lasciandomi guidare da Lady Morgana, entrai in un bellissimo cortile a pianta circolare al centro del quale troneggiava un melo rigoglioso di foglie e di succosi frutti rossi.

Dopo avermi gentilmente invitata a sedermi all’ombra della pianta, mi invitò a iniziare: “Libera il cuore e lascia che la voce parli per lui.” Con un accenno di sorriso e un po’ di tremore nella voce, le chiesi: “Quella che vedo di fronte a me è una donna serena e piena di luce, mentre, in ogni versione delle leggende, vieni descritta come una potente Strega con il cuore pieno d’odio. Cosa c’è di vero in tutto questo?” Un ampio sorriso pieno della consapevolezza ormai raggiunta, precedette le sue parole: “Le leggende non mentono. Un tempo il mio cuore era pieno di odio per tutti coloro che osavano ostacolare me e tutto ciò che rappresento. Cosa proveresti tu se, improvvisamente, scoprissi che l’uomo che tu consideri un padre, e che ti ha accolta nel suo castello, in realtà è colui che ti ha strappato dalle braccia di tua madre la cui unica colpa era quella di essere fedele all’Antica Religione? E se poi scopri che tutto questo è accaduto solo perché una di noi, una Strega intendo, ha fallito nel tentativo di guarire sua moglie? Anche se ora posso guardare a quel periodo con un sorriso, perché, seppur in modo contorto, mi ha portata a essere ciò che sono, ho attraversato mille tempeste prima di rinascere.”

 

“Descrivimi il tuo rapporto con Artù. Eravate fratelli, eppure, secondo certe leggende, hai provato qualcosa di forte per lui, molto più che semplice affetto.” Mentre ancora stavo finendo di pronunciare tali parole, un profondo sospiro precedette la sua risposta: “Ho amato profondamente Artù e lo amo tutt’ora. Non so se mi puoi capire, ma il suo Spirito è ancora vivo. Non intendo come un’anima irrequieta, anche se per un breve periodo lo è stato, ma come Energia Vitale. In lui si concentrano molte forze e, come asseriva Emris, è la speranza che un giorno le Antiche Vie, delle quali anche lui, per certi versi, è figlio, tornino a splendere e si congiungano con le Nuove.”

Se lo amavi tanto, e se lui, come dici, rappresentava la speranza di congiungere le due Vie, perché lo hai combattuto e hai fatto di tutto per ostacolarlo?” Un’ombra scese sul suo volto e la sua voce si fece più cupa. “Non tutto è come sembra, quando c’è di mezzo il Potere sotto ogni forma. Ho combattuto con tutta me stessa contro ciò che, in quel momento, rappresentava: la sua chiusura verso le Antiche Vie, nonostante avesse un potente mago come consigliere, odiavo il fatto che lui, figlio dell’uomo che aveva ucciso mia madre, fosse Re, andavo contro la sua cieca ostinazione e la sua brama di grandezza! Lo stesso Emris, in seguito, s’è pentito di ciò che lo ha spinto a fare. Ciò che non capisce la maggior parte di coloro che hanno letto le varie versioni delle nostre gesta, è che Artù stesso, e nessun altro, dopotutto, ha decretato la fine del suo regno e dei suoi sogni. La stessa cosa sarebbe accaduta a me, se non fossi giunta in tempo in quest’isola. Il mio odio e la mia rabbia mi avevano accecata a tal punto di rischiare di perdere la vita e me stessa.” Un mesto sorriso accompagnò le sue ultime parole.

 

Cosa è cambiato da quando sei qui?” Le chiesi fissando il mio sguardo nel suo. Un lungo attimo di silenzio precedette la sua risposta: “Ho conosciuto le Antiche Vie e la loro bellezza e ho compreso che, oltre al Potere, per noi Streghe, c’è molto di più: c’è profondo amore, c’è luce, conoscenza e consapevolezza. La mia speranza, come quella di Emris e di tutti qui nell’isola, è che un giorno l’Antica Via si congiunga alla Nuova …” Mentre ancora Lady Morgana stava parlando, molte cose iniziarono a farsi più chiare nel mio cuore. Con il viso illuminato da un ampio sorriso, la ringraziai in silenzio. “Un’ultima curiosità.” Aggiunsi. “Quindi l’uomo che mi ha condotta fin qui …” “Esatto!” Esclamò la donna con un sorriso. “È Emris, colui che tutti conoscono col nome di Merlino!”

About the author: Serena De Francisci